Non basta essere sulla cresta dell’onda, bisogna saperla cavalcare

10 anni fa la copertina di Forbs citava: “NOKIA: un miliardo di clienti. Qualcuno potrà mai raggiungere il RE dei cellulari?” era il 12 novembre 2007 e Nokia sembrava l’azienda invincibile.

La rivista statunitense aveva dedicato la copertina e un lungo articolo ai successi di Nokia chiedendosi, inoltre, quali possibilità avessero altri produttori di poter competere in questa fetta di mercato.

A distanza di 10 anni sappiamo bene come si è evoluto il mercato della telefonia e soprattutto gli oggetti che lo dominano. Siamo passati dai semplici cellulari agli smartphone, da un mercato governato esclusivamente dall’azienda finlandese Nokia a un mercato diviso tra Samsung ed Apple.

Da quel novembre 2007 il panorama della telefonia si è evoluto in pochi anni: Nokia non è riuscita a fronteggiare il cambiamento, nonostante il loro hardware era tra i più performanti i programmatori non si sono spinti oltre, mantenendo un sistema operativo antiquato. Contrariamente, nello stesso periodo Apple prese l’hardware di Nokia e lo vestì di materiali e forme di design e lo accessoriò di un sistema operativo accattivante. Così facendo Apple cambiò l’utilizzo e la percezione del cellulare dettando le sorti del mercato.

Vi sono altre grandi aziende, considerate intramontabili come Nokia, non hanno saputo cavalcare l’onda dell’innovazione: Blockbuster, Kodak, Atari, Commodore 64, …

Tutto ciò è a riprova del fatto che il mercato è in costante evoluzione e che le “ere” sono in realtà pochi anni. Vi è la necessità costante di aggiornarsi, “prevedere” il futuro e attivarsi per crearlo da sé.

A distanza di anni sappiamo dare una risposta alla domanda di Forbs: Qualcuno potrà mai raggiungere il RE dei cellulari? Sì, non basta essere sulla cresta dell’onda, bisogna saperla cavalcare.

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